L’azione prevede la creazione di unità di diversificazione paesaggistica mediante l’impianto, il recupero e il ripristino della vegetazione naturale negli oliveti dimostrativi.
Queste unità sono state create in aree improduttive dell’oliveto, in modo da non interferire con i normali lavori agricoli dell’azienda. Si tratta di aree che mantenevano una comunità vegetale variegata nella struttura e nella composizione, ma che con la meccanizzazione e l’intensificazione del campo sono state relegate in spazi sempre più ridotti e in molti casi sono scomparse a causa di una dinamica ossessiva di “pulizia” del campo, basata su idee errate come quella che queste aree fossero un rifugio per animali dannosi (parassiti) o che fossero l’habitat riproduttivo e il rifugio di specie infestanti per la coltura. Le principali aree improduttive che si trovano negli oliveti dimostrativi sono costituite dai confini tra aziende, dai confini tra aree della stessa azienda con diversi modelli di impianto, dai bordi delle strade, dai pendii e dalle sponde dei torrenti, dalle scarpate, dalle aree in forte pendenza, dalle formazioni rocciose non adatte alla coltivazione, dalle immediate vicinanze di case o capanne e dalle fasce lungo i muri o le recinzioni. In alcune aziende agricole sono ancora presenti piccole macchie di bosco incolto, sia di alto che di basso fusto.
Queste unità sono state piantate con specie arbustive, alberi da frutto, piante erbacee o rigenerazione e ripristino della vegetazione esistente.In particolare, sono state realizzate le seguenti azioni:
Queste unità sono la base per la costituzione di un’importante comunità faunistica: insetti, ragni e altri artropodi, rettili, anfibi, uccelli e mammiferi troveranno riparo, cibo e luoghi di riproduzione nelle nuove strutture create negli oliveti dimostrativi. Le bordure erbacee sono di grande importanza soprattutto per gli artropodi, come rifugio per i rettili e come luogo di nidificazione per alcune specie di uccelli nidificanti al suolo, come gli aludidi. Le bordure arbustive, le siepi e i boschetti offrono un rifugio e un’area di riproduzione adatti ai micromammiferi (dalle arvicole ai toporagni), ai rettili (lucertole, ramarri e serpenti) e a una variegata comunità di uccelli, permettono la nidificazione di specie adattate alla vegetazione arbustiva, come gli usignoli o i fringillidi, e fungono da area di alimentazione sia per le specie frugivore che consumano i frutti degli arbusti piantati, sia per le specie insettivore e i rapaci. Il ripristino di macchie di macchia mediterranea costituisce un importante rafforzamento delle funzioni delle strutture precedenti e favorisce la possibilità di utilizzo da parte di specie meno specializzate in ambienti agricoli o che necessitano di una struttura vegetazionale diversa, oltre a facilitare la funzione dell’oliveto come zona di connessione tra aree di vegetazione naturale.
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Es el socio coordinador del LIFE Olivares Vivos+.